
Il mercato immobiliare in Tunisia
Negli ultimi anni la Tunisia è stata oggetto di crescente interesse da parte dei compratori internazionali, grazie ad una serie di caratteristiche che nessun altro paese extra-europeo possiede tutte insieme: prezzi degli immobili introvabili in Europa occidentale, vicinanza geografica e culturale, clima mite, mare pulito, ricco patrimonio naturale e artistico, basso costo della vita. Un fattore decisivo, infine, è l’alto grado di certezza della legge e del diritto di proprietà che offre il Paese.
La Tunisia ha vissuto, nel decennio 1995 – 2005, un vero e proprio boom immobiliare: il patrimonio delle unità abitative è aumentato di oltre il 40% (passando da 1,8 a circa 2,7 milioni) mentre, grazie anche ad una sostenuta domanda interna, i prezzi sono cresciuti di quasi l’80%. La crescita delle costruzioni (e la prospettiva di una rapida rivalutazione originata dall’aumento dei prezzi) ha poi attirato negli anni successivi , compratori da tutta Europa. Si è così creato un nuovo mercato, che ha subito una battuta d’arresto nell’immediato post rivoluzione del gennaio 2011, ma che è tuttora molto dinamico: quello degli immobili che, progettati con elevati standard di qualità e di comfort e situati in posizioni appetibili, sono destinati in partenza agli acquirenti stranieri. Nonostante nel passato i prezzi siano aumentati, mentre in Europa hanno cominciato a scendere, l’acquisto di un immobile in Tunisia è e rimarrà un affare.
Come potete vedere nel nostro sito, in Tunisia sono infatti reperibili tipologia abitative che in Europa sono ormai introvabili, come ville, o appartamenti in Marine o in complessi residenziali con dotazioni che vanno dalla piscina ai commerci, o appartamenti in condomini che affacciano sulle spiagge delle più note e servite città turistiche. A prezzi che, comunque andranno le cose nei mercati immobiliari, saranno sempre più convenienti rispetto a quelli europei.
Dopo i francesi e i belgi (che per ovvi motivi linguistici sono stati gli apripista), molti nord europei – soprattutto inglesi, tedeschi e scandinavi – hanno scelto di acquistare in Tunisia. Gli acquisti da parte di stranieri sono molto sostenuti, e non a caso: senza considerare le motivazioni esposte in precedenza, l’investimento immobiliare in un paese meno dipendente dalle fluttuazioni economiche dell’occidente, viene visto come una forma di difesa dei risparmi.
Il basso costo della vita e la vicinanza (geografica, ma, ripetiamo, anche culturale) stanno determinando un altro vistoso fenomeno: quello dei pensionati relativamente giovani che scelgono di trasferirsi in Tunisia, moltiplicando così automaticamente il valore del loro reddito e migliorando la qualità della vita. Queste tendenze generano interessanti opportunità anche nei settori immobiliari non residenziali, vale a dire i locali commerciali – trainati dai nuovi insediamenti e dall’arrivo di nuovi residenti – e i terreni, che sono ancora relativamente abbondanti e il cui mercato sta vivendo adesso le stesse dinamiche di rivalutazione dei prezzi verificatesi anni addietro nelle costruzioni.
Un ulteriore fattore di traino del settore immobiliare tunisino è costituito dai consistenti investimenti in infrastrutture e grandi opere, ai quali partecipano anche l’Unione Europea e paesi come la Libia o gli Emirati Arabi: sono in corso di attuazione lo sviluppo della rete autostradale, l’apertura di 2 nuovi aeroporti, la ristrutturazione del patrimonio immobiliare e urbano, l’ampliamento o il rifacimento delle reti idriche e di comunicazione in varie città. Con il capitale di investitori privati (anche italiani) sono inoltre in fase di progettazione o di realizzazione nuove zone turistiche in 3 regioni del Paese, la costruzione di 3 nuove Marine con porto turistico e insediamento residenziale e l’ampliamento di 2 porti turistici.